Caro paracadutista,
dopo lunga, tormentata riflessione, che mi ha condotto a ripercorrere la storia della mia presenza nell’ANPd’I fino a quel lontano 1962 , allorché sollecitato dal comandate Sala, catturato dalla sua seducente personalità mi risolsi a farne parte, ho maturato la dolorosa decisione di lasciare la guida della nostra sezione.
Negli anni essa è stata per me fonte di grandi soddisfazioni, mi ha regalato momenti di gioia pura, esaltanti entusiasmi, appaganti riconoscimenti; non sono mancate amarezze, ma queste sono state compensate dalla interiore, radicata convinzione di svolgere un servizio importante nell’interesse di tutta la compagine dei paracadutisti.
Ho cercato di operare perché essa potesse svolgere un ruolo attivo nella società, perché fosse visibile in contesti vicini ma anche lontani. Non mi sono mai rassegnato di vederla appassire come una congrega di nostalgici paghi di rinvangare insieme i tempi di una giovinezza perduta. Ho cercato di immettere nel vecchio tronco, forze ed energie nuove che costituissero ponte per il domani. E l’ho fatto con passione, con ardore perché, come ho sempre ripetuto a me stesso e agli altri, nell’intimo del mio animo sono sempre stato, in primo luogo e in ogni ambito un paracadutista.
In questi ultimi tempi però l’avanzare degli anni e le molte disavventure di salute con l’inevitabile seguito di stati umorali negativi che hanno smorzato la vitalità del corpo e dell’animo, mi hanno fatto comprendere che non avrei potuto più svolgere, con la stessa determinazione e la stessa grinta di un tempo, quello che io ritengo un dovere di servizio ed è proprio in nome di questo spirito di servizio che io credo di dover lasciare spazio a chi potrà ancora farlo con maggiore energia.
Non è di sicuro una decisione indolore: investe l’intero essere. Non semplice distacco di ramo, piuttosto taglio del tronco stesso: sarà per me difficile riconoscermi in questa nuova veste, spogliata di ogni ruolo e di ogni antico vigore. Ma la guida di una sezione dell’ANPd’i non può essere considerato un passatempo marginale, un gioco ma, è un impegno a tutto tondo ed io sento che non potrei farlo più nella maniera che ritengo giusta.
Nel darti il mio commiato come presidente, ti ringrazio per il supporto e la collaborazione che mi hai offerti in questi anni, senza l’aiuto di voi tutti mi sarebbero mancate le risorse per gestire la complessità dell’intera struttura e la forza interiore per guardare avanti anche nei momenti difficili. Confermo, come per il passato e nel limite delle mie possibilità, la mia disponibilità per la Nostra Associazione e per ogni singolo paracadutista. Ancora e sempre FOLGORE !
Adriano Tocchi