74° anniversario di El Alamein. Inizia la festa dei paracadutisti, tra passato e futuro.
Il sacrario dei paracadutisti della Scuola di Tarquinia, posto all'interno del cimitero della cittadina, ha ricevuto anche quest’anno l'ormai tradizionale testimonianza di affetto e di fede da parte dei paracadutisti dell'ANPdI. Hanno preso parte alla cerimonia i paracadutisti delle sezioni di Tarquinia, Viterbo e Roma.
Quest'anno, per la prima volta nella storia di questa manifestazione, l'ANPd'I di Viterbo, per ricordare che anche questa città, come Pisa e Tarquinia, è stata sede della Scuola di Paracadutismo militare, ha voluto correre un’inedita staffetta tra Viterbo e Tarquinia al fine di rimarcare la continuità ideale che lega le tre città. Questo segmento di staffetta, corso da un gruppo di tedofori della sezione di Viterbo, ha raggiunto il cimitero di Tarquinia per passare il testimone al primo tedoforo della tratta Tarquinia - Pisa.
L'accensione di questa fiaccola è stata preceduta da una breve ma sentita cerimonia nel corso della quale ha preso la parola, in rappresentanza del sindaco, la signora Maria Elisa Valeri, assessore del comune di Tarquinia. L'assessore, oltre a ricordare con intensa emozione i caduti dei quali si celebrava la memoria, non ha mancato di comunicare, tra il commosso stupore dei presenti, di essere figlia di un paracadutista. Il presidente della sezione di Tarquinia, Giulio Ciurluini, ha anch'esso ricordato i "ragazzi " di Tarquinia e di El Alamein, sottolineando come il loro sacrificio di allora continui a rappresentare, per tutti noi, un patrimonio inalienabile di ideali e di storia.
Il presidente della sezione di Roma ha, con brevi parole, inteso confutare il luogo comune secondo il quale i paracadutisti sono considerati degli obsoleti nostalgici, ha rimarcato al contrario come essi siano donne e uomini protesi anima e corpo al futuro, fiduciosi di poter dare un contributo prezioso di idealità per la creazione di un domani migliore, proprio in virtù di quelle salde e vigorose radici rappresentate dal retaggio della storia della nostra specialità.
Mantenere vive e vitali quelle radici rappresenta la più certa garanzia della crescita vigorosa di rami nuovi, con evidente riferimento ai giovani che stavano per dare inizio alla staffetta. L'accensione della fiaccola ha costituito, come sempre, un momento di particolare emozione generale, cui la repentina partenza del primo tedoforo, ha voluto intenzionalmente tagliare la strada.